Dipendenza da social: un problema dei giovani?
Il sindaco di New York: “I social media creano dipendenza e danneggiano la salute mentale dei minori”.
Mi fa molto piacere che figure di rilievo portino a galla problematiche sanitarie e sociali ormai sotto gli occhi di tutti, così che se ne discuta maggiormente. È importante che si parli dei danni che i social media stanno generando nella società da moltissimi punti di vista.
Non entrerò qui nel merito del tema social media, argomento molto articolato e complesso, ma della sua particolare declinazione a problema generazionale. Mi suona infatti bizzarro come spesso vengono impostati questi discorsi, come se fosse una questione che riguarda i giovani e non il resto della popolazione e della società.
Abbiamo anziani assuefatti dai video dei gattini su facebook, genitori che iniziano a postare compulsivamente foto dei loro pargoli dal terzo mese di gravidanza fino alla laurea, politici in addiction da dirette social senza pudore, coppie alla ricerca del significato sconosciuto della parola intimità, famiglie impegnate in balletti tik tok da far ripensare le teorie evoluzionistiche e si potrebbe continuare ancora. Quindi, il problema sarebbe dei giovani, poveri e indifesi, privi di coscienza strutturata per poter fare un uso consapevole dello smartphone?
Lavoro con gli adolescenti da tanti anni e mi sembrano spesso molto più capaci di gestire i social rispetto agli adulti. Ma al di là del confronto, quello che voglio esprimere è che il problema va visto nella sua interezza, un tema psico-sociale che ci coinvolge tutti. Non possiamo stranirci di fronte a fenomeni come, ad esempio, il cyberbullismo, quando li abbiamo introdotti al mondo digitale fin dai primi mesi di vita. Cosa dovrebbero fare, scriversi le lettere o chiamarsi dalla cabina telefonica?
Finiamola di separare, fingendo di proteggere i cuccioli inetti dal mondo cattivo e pensandoci immuni al problema, ma mettiamoci responsabilmente dentro le questioni sociali e rendiamoci conto che, se davvero vogliamo cambiare qualcosa, ognuno dovrebbe iniziare osservando e discutendo il proprio comportamento prima di tutto.